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formazione per composizione | 291 |
balúnga, i Gambalúnga; neppure si flettono i composti di un verbo seguito da un nome, quando il nome è già plurale, o quando esprimono un incarico personale; p. es. il battistráda, i battistráda; il portalèttere, la portalèttere, i e le portalèttere. In altri casi questi per lo più si flettono colle stesse regole de’ nomi semplici, p. es. torna-gústo, torna-gústi; segna-cáso, i; spazza-camíno, i.
§ 7. La composizione può aver luogo in molte maniere. Noi pertanto divideremo le parole composte nelle seguenti categorie: composti di sostantivi: di sostantivi con aggettivi: di soli aggettivi: di nomi con verbi: di soli verbi: di particelle o prefissi (preposizioni, numerali, avverbii) con nomi e verbi: di particelle fra loro.
§ 8. Nei composti l’accento della parola precedente si perde, restando solo quello della seconda (vedi P. I, cap. viii, § 9).
Un’apparente eccezione formano alcune voci prettamente latine, che sono o verbi composti, quando la seconda parte sia monosillaba, p. es. rè-sto (cfr. ri-stò), e per analogia anche il verbo italiano sovrásto, sovrásti, ecc. (ma soprastò, soprastái, ecc.) e contrásto, contrásti, contrástano, contrastái; o aggettivi come díspari, ímpari (poet.) oltre all’agg. italiano giròvago.