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le irregolarità nella conjugazione | 183 |
La ragione di questa terminazione è spiegata nella Parte I, cap. v, § 10. Le varie forme italiane suppongono una forma simile al latino -pareo, morior.
§ 14. Un piccol numero di verbi (quasi tutti regolari) della terza conjugazione non prendono nel presente il rafforzamento -isc- ma semplicemente uniscono al tema le flessioni stesse della 2ª conjugazione. Tali verbi (che la comune de’ grammatici chiama regolari, ma che formano solo una scarsa eccezione) sono i seguenti, coi loro composti:
apríre: ápro, ecc.
bollíre: bóllo
copríre: cuòpro o còpro
cucíre: cúcio, cúcia, cúciano, ecc. (con c palatale dappertutto):
divertíre: divèrto (anche divertísco in senso di distògliere)
dormíre: dòrmo, ecc.
fuggíre: fúggo (con g davanti ad o ed a, e con ,g davanti ad i, e)
offríre: òffro, òffero (anche offerísco) ecc.
partíre: párto, párta (partísco in senso di divídere)
pentíre: (mi) pènto, (si) pènta, ecc.
sdrucíre: sdrúcio, sdrúcia, ecc.
sentíre: sènto, sènta, ecc.
servíre: sèrvo, ecc.
soffríre o sofferíre: sòffro, sòffero (anche sofferísco)
tossíre: tósso.
vestíre: vèsto, ecc.