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alterazioni dei nomi 115



§ 10. Altro suffisso della stessa specie ma più raramente usato è uòlo, a e il suo affine -icciuòlo, a. Per esempio:

quèrcia querciuòlo
líbro libricciuòlo
pòrta porticciuòla.


§ 11. Peggiorativi. Il suffisso più usato per denotare biasimo è -áccio, a:

uòmo omáccio
dònna donnáccia
pòpolo popoláccio
buòno bonáccio
cattívo cattiváccio.

Altri suffissi peggiorativi o dispregiativi sono -ástro, -ónzolo:

poèta poetástro
filòsofo filosofástro
mèdico medicónzolo
prète pretónzolo.

Circa i suffissi composti, vedi la Parte III, cap. vi.

I nomi che hanno un plurale in a (vedi Parte II, cap. vi, § 1) lo conservano qualche volta anche nelle forme alterate:

le díta le ditína, ditóna, ditáccia
le bráccia le braccína, braccióna
le cíglia le ciglióna.


§ 12. Anche i nomi proprii di persona possono prendere questi suffissi. P. es.:

Piètro Pietríno Pietróne Pietrúccio
María Mariína Mariétta Mariúccia.