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prima, seconda e terza declinazione ecc. | 85 |
I nomi che hanno il singolare in ca, o ga fanno il plurale in chi o ghi. Eccettua Bèlga, plur. Bèlgi.
§ 6. La terza classe o declinazione comprende tutti quei nomi che uscendo nel singolare in o, formano il plurale cambiando quell’o in i. Esempii:
lúpo | lúpi |
péro | péri |
líbro | líbri |
castèllo | castèlli |
perícolo | perícoli |
bálsamo | bálsami. |
§ 7. I nomi di questa declinazione sono maschili. Si eccettua il nome máno plur. máni, i nomi proprii di donna terminati in o, p. es. Clòto, Clío, Sáffo, ecc. Èco, che in origine è pur esso un nome di donna, diventa maschile quando significa la ripercussione del suono: un bell’èco, gli èchi della súa vóce.
Anche i nomi di città finiti in o sogliono farsi femminili. Vedi più oltre.
§ 8. Alcuni nomi finiti originariamente al singolare in o, nell’uso più comune cambiano questa vocale in e (vedi Parte I, cap. iii, § 7). Tali sono i nomi uscenti in -ièro. Esempii:
bicchièro | bicchière |
forestièro | forestière |
cavalièro | cavalière |
sparvièro | sparvière |
consiglièro | consiglière |
cucinièro | cucinière |
mestièro | mestière |
scudièro | scudière. |