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8 l'altare del passato

vasta biblioteca saliva fino al soffitto, tutelati da una serie di busti marmorei che formavano la mia grande meraviglia.

— Monsieur le comte, est que c’est la tante Erneste, celle-là?

— Ah! Non, mon petit, — diceva egli ridendo —: c’est Dante Alighieri, le père des poètes.

— Alor est que c’est vous, monsieur le comte, ce monsieur là.

— Mais non! C’est Lord Byron, mon très chère poète anglais.

Allora toglieva dagli scaffali una grande Divina Commedia illustrata, o Don Giovanni o il Corsaro e ci sfogliava le belle stampe protette da un foglio di carta velina. Erano quelle, per me, ore di sogno beato.

Ma il mio amico si stancava quasi subito, costringeva il nonno a cose più gaie. Allora il vecchio animava un armonium sul quale certe fontane zampillavano un loro zampillo di vetro a spirale e dove pastori e pastorelle cominciavano a danzare su di un’aria flebile e roca.... O si passava nella sala attigua, fra le rarità che il conte aveva portate dai suoi viaggi d’Oriente, o spingevamo la curiosità fino alla sua camera da letto, parata nello stile dell’Impero, a strie gialle e turchine.