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ATTO TERZO.

SCENA ULTIMA.1

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Pamela. Oh Dio! a tante gioie non so resistere.

Bonfil. Oh giorno per me felice. Pamela, quanto mai dobbiamo al vostro buon genitore; col sacrificio della propria vita ha procurato la nostra pace. Merita ogni lode la sua virtù, e il Ciel ha voluto ncompensarla.

Pamela. Amato genitore, quanto mai...

Conte. No, cara figlia. Ringraziamo il Cielo di tanta bontà. Da Lui ci derivano tanti beni. Siamo grati alla sua clemenza, corrispondiamo ai suoi benefizii.

Pamela. Ah sì, ringraziamo il Cielo di cuore. Se fui contenta il giorno delle fortunate mie nozze, oggi sono più che mai consolata per la libertà di mio padre, e per2 la quiete dell’animo.

Bonfil. Resta solo per render tutti noi pienamente contenti, che quel compatimento, che ebbe Pamela fanciulla, venga accordato alla Maritata, e che gl’umanissimi spettatori ci diano un qualche segno del loro cortesissimo aggradimento.

  1. Vedasi a pag. 170.
  2. Nel testo, poi.