Mormorando con voce ch’è fede, e par minaccia: 4Eppur si muove!
Diritto nella tragica sera che preme il mondo,
Strali e sogni vibrando all’età rea,
Passa incontaminato fra ’l bulicame immondo, 8Non uomo, Idea.
Volano a lui dintorno per gli spazj stellati
Corruscanti fantasmi, ignee chimere,
Fronti di lauro cinte, petti di palma ornati, 12Falangi austere...
Ah! non hai tu, regina, cui Dante un trono eresse
Sovra i popoli tutti, a Dio vicino,
Tu, nel cui core eterno di tutto il mondo lesse 16Vico il destino;
Tu, santa, cui Mazzini invocava in ginocchio
Nel freddo esilio; tu ch’a’ più begli anni
Schiacciavi, del Nizzardo sotto al fulmineo cocchio, 20Sette tiranni;
Non hai tu, donna, or ora, a turpi sgherri in braccio
Inebbriati di poter maligno,
A chi diceati: «Pensa!» gittato in volto il ghiaccio 24Del tuo sogghigno?
Non hai tu, che d’oltraggio le pure anime cibi,
Negato il pane al Giusto, il culto al Vero,
Per onorar l’Inganno, per ingrassar gli Scribi 28Del vitupero?
Difeso col tuo nome, del tuo pallio coverto
Chi fa dell’are tue bisca e bordello?