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come linguaggio intermedio de’ popoli meridionali tra lo spegnersi dell’antico latino, ed il nascere dei volgari romani: leggesi ne’ documenti, che di quel linguaggio rimangono, lausenga e losinga1, che s’interpretano per falsa lode; quindi il francese antico ebbe losenge2, lo spagnuolo lisonja3 (leggi e pronunzia lizuncha), e l’italiano lusinga collo stesso significato. Nè diversamente lo adoperarono quelli fra i padri dell’italiana favella, che sentivano il valor delle voci, e ne conoscevano le proprietà: così Dante pose nel secondo cerchio dell’inferno
     » Ipocrisia, lusinghe, e chi affattura.»
Vuolsi per altro avvertire, che a cagione delle due idee indicate più sopra come dominanti nella stessa parola, alcuna volta essa viene dagli scrittori piegata assai delicatamente più dall’un verso che dall’altro, cioè o più alla lode ed agli atti piacevoli, che non all’inganno, (il quale allora prende faccia di persuasione generata da piaccenteria), o più all’inganno,


  1. *Du-Fresne gloss. lat.-barb.
  2. *Carpentier supp. ad gloss. Du-Fresne.
  3. *Diccion. Esp.