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Alighieri, Brunetto Latini, il quale nel suo tesoro seritto in lingua francese dice: »Il y a chevaus de plusieurs manieres, a ce que que li un sont destrier grant pour le combat, li autre sont palefroy pour chevaucher à l’aise de son cors.»

Scendendo ora ai tempi ed agli usi moderni, parmi che nell’impiego di questi vocaboli s’abbiano ad osservare le seguenti avvertenze:

1.° Il destriero essendo cavallo di battaglia non può essere adoperato se non nel suo proprio significato, che è nobile e di stile elevato.

2.° Alla voce corsiero rimase pur sempre congiunta l’idea della velocità, della rapidità del corso; quindi essendo voce nobile, e già negli antichi tempi adoperata talvolta in luogo di destriero, può essere da noi impiegata in due modi, come cavallo di fazione, e come cavallo da sella o da tiro, del quale si voglia colla sola denominazione nobilitare la qualità principale. Già disse Dante:

» ....... pria che 'l sole
» Giunga li suoi corsier sott'altra stella.»

3.° Il vocabolo palafreno indicando propriamente una comoda cavalcatura da viaggio, od una bestia da tiro non potrà mai adoperarsi in