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sull’andamento normale del suo sviluppo psichico, per la giusta ragione che la donna, come maestra negli asili infantili e come madre di famiglia, deve occuparsi dell’educazione dei bambini; e a proposito dell’insegnamento agrario si sono compilati proprio due programmi (di cui uno speciale per la scuola femminile) volendosi «accennare al diverso modo con cui devonsi trattare gli stessi argomenti, e alla ineguale estensione che loro conviene dare, perchè, in relazione con le attitudini speciali dei due sessi e con i rispettivi loro uffici nella scuola e nella famiglia, sia adoperato col maggior utile il poco tempo concesso». Ma per gli altri insegnamenti non si indicano nozioni speciali da far apprendere alle allieve maestre.
Vediamo, facendo un rapido esame del programmi prescritti per le materie principali, se ciò sarebbe stato utile ed opportuno.
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Per l’insegnamento della lingua e delle lettere italiane le istruziovi dicono che «grammatica stilistica, rettorica, notizie di generi letterarî, biografie dei principali scrittori, tutto dev’essere presentato agli alunni nella sola maniera veramente facile, dilettevole e proficua, cioè per via di letture e di commenti». E vengono additati gli autori da studiarsi in iscuola e da leggersi in casa: i novellieri ei cronisti del duecento e del trecento; l’Alighieri, il Petrarca, il Boccaccio, l’Ariosto, il Tasso (con raffronti con l’Eneide, l’Iliade e l’Odissea, tradotte in italiano), il Machiavelli, il Goldoni, l’Alfieri ecc. Si tratta dei sommi della nostra letteratura classica, le cui opere, studiate con amore,