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posito nel Primato e negli scritti che seguirono. Mi risolsi che bisognava abbandonare almeno per qualche tempo la tradizione arnaldina e dantesca, stata inutile per tanti secoli, e tentare una via nuova, la quale sola ci potea abilitare (se il conato non riusciva) a ripigliare con buon esito la prima; cosicché il vero modo di proseguir l’intento dell’ Alighieri stava appunto nel lasciar di premere servilmente le sue pedate. Feci ragione che la civil prudenza consiglia l’uso dei partiti di mezzo quando sono richiesti ad agevolare gli estremi, e che non si fa nulla che valga se non si osserva la legge di gradazione. Anche nelle opinioni e nelle dottrine schiettamente speculative non mette conto il procedere a salti; essendo che la tela degl’intelligibili, in cui consiste la scienza, involgendo sempre piú o meno elementi sensitivi, questi sono bensí mutabili per natura, ma senza il benefizio del tempo non si possono cancellare. Laonde chi combatte gli errori e gli abusi inveterati non dee sempre assalirli di fronte né rivelar tutto il vero nella sua pienezza; il quale è come la luce, che ritoglie al cieco sanato di fresco la luce degli occhi, se non gli vien dispensata per gradi e con misura. Egli dee imitare i savi antichi, Pitagora, Socrate, Platone, che accomodandosi ai tempi mitigavano colla disciplina essoterica le veritá novelle e diffícili all’apprensiva o acerbe alle preoccupazioni del volgo; come pur fece il nostro Galileo, che non si peritò d’insegnare qual semplice ipotesi il sistema del mondo. La qual riserva, necessaria nelle speculazioni, è ancor piú nella pratica, dove al prestigio delle apparenze sensibili e della consuetudine si accoppia in mold l’efficacia degl’interessi. Trattandosi di purgare l’Italia e la religione di un tarlo inveterato da tanti secoli, era mestieri educare coi rimedi piú dolci l’opinione pubblica ai piú severi, render chiari a tutti i torti temporali di Roma, mettere in luce la sua corruzione e ostinazione insanabile, misurar le intenzioni e le forze degli avversari con una solenne esperienza, giustificare al cospetto di Europa gl’italiani delle risoluzioni piú gravi che sarebbero costretti di prendere, e insomma tentare la riformazione secondo i termini moderatissimi del Risorgimento prima di applicar l’animo e la