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sopita e la libertá intempestiva, ma troppo si disconviene a quelli che son giunti a maturitá civile. E in ogni caso l’insegna che si elegge dee essere immacolata, l’uomo che s’investe di tal privilegio vuol esser grande per ingegno e per animo e aver salvata la patria in vece di rovinarla. So che altri s’induce a tali esagerazioni per affetto verso l’estinto o perché pargli di assolidare il principato coll’apoteosi di un principe; dal che anco nascono i pietosi sforzi per purgar la memoria di quello da ogni macchia e farne una spezie d’ideale poetico e perfetto a guisa dei protagonisti delle epiche favole. Ma oltre che la storia non concede tali licenze, i nostri tempi non sono creduli come quelli di Omero: le imposture storiche non riescono meglio delle religiose e tornano a pregiudizio delle dottrine che si difendono. Né la giustizia consente che per giustificare il reo s’incolpino gl’innocenti o che il compianto si neghi a quelli che piú lo meritano. La disavventura piú grande e lodevole non è sempre di chi muore, e la sofferenza piú degna è quella di chi paga il fio degli altrui falli. Carlo Alberto fu vittima dei propri errori, ma non si può dire lo stesso di tanti poveri soldati condotti inutilmente al macello, le cui ceneri giacciono inonorate e le famiglie vivono derelitte nello squallore e nell’orfanezza. Oh ! a questi infelici non si alzano le statue né i monumenti; ma è credibile che in loro si compiaccia il padre celeste, che ha la virtú de’ suoi figli tanto piú cara quanto piú oscura e non rimunerata, né ammette disparitá fra loro se non quella dei meriti e dei demeriti.

Io non dico giá queste cose per attenuare i pregi del re defunto o per tórgli la lode, ma per renderla giudiziosa. Degne sono di encomio nella prima parte del suo regno le leggi rifatte, la Sardegna ammodernata, il Consiglio di Stato instituito, gli studi storici e l’agricoltura protetta, l’economia pubblica insegnata, l’esercito ammannito a difesa dei popoli subalpini. Piú degne ancora sarebbero le susseguenti riforme, se gl’indugi e gli stenti recati nel darle non avessero scemato il benefizio. Lode non piccola è dovuta al primo atto d’ indipendenza verso l’Austria; grande e interissima alla largizione del civile statuto, conceduto