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L’aria. | 35 |
acqua scorrente, come vedemmo aver luogo quando piove. Il vetro freddo, portato entro la camera calda, si è coperto dapprima quasi d’una vernice di rugiada, e più tardi soltanto apparvero alla sua superficie gocce d’acqua. Però la differenza tra la rugiada e l’acqua consiste in questo soltanto, che la prima è formata da goccioline minutissime, aderenti alla superficie del vetro, mentre la seconda risulta dalla riunione delle suddette goccioline in gocce molto più grosse, e perciò scorrevole. Ciò che si osserva sul vetro freddo entro una camera calda, avviene in natura, a grande scala, quando si condensano i vapori atmosferici sulle porzioni fredde della superficie terrestre.
84. Rugiada e brina. — Così nasce, pel raffreddamento dell’aria, la rugiada, col qual nome si indica appunto quello strato di umidità che a sera e durante la notte riveste le erbe, le foglie, le pietre e fino i nostri capelli. La mattina grosse gocce di rugiada, nate dalla confluenza di moltissime goccioline, sono sparse sul fogliame, e pendenti dai ragnateli. Le foglie, i sassi, i vostri capelli, non son essi certamente che hanno prodotto la rugiada. Essa è venuta, per effetto della condensazione, dall’aria, precisamente come abbiam visto l’aria umida e calda di quella camera deporre uno strato di umidità sul vetro freddo della tazza. Quello strato non era infine altro che rugiada, ed ogni rugiada è formata al modo stesso di quella.
85. Durante la notte, quando il cielo è sereno, la terra irradia rapidamente il suo calore; essa cioè disperde negli spazî un gran quantità del calore che ha ricevuto dal sole durante il giorno (§ 59). Per conseguenza la sua superficie si raffredda, come voi potete persuadervene, ponendo la mano di notte sulle fo-