a’ tempi nostri non se n’è ancora trovati mai due (1) che si somiglino tanto che si scambiassino l’uno da l’altro: e se bene scrive di alcuni Plinio sono stati sì rari che non fanno caso, e il simile ancora dipoi fecion tutti que’ maestri che seguitorno il dipignere di maniera, cioè non cercorno di cavare le cose dal naturale. Veduto adunque Cimabue questo fanciullo gli parve cosa miracolosa, onde gli domandò di chi egli fussi figliuolo e se egli voleva andare a star seco a dipignere, alle quali parole rispose il fanciullo che molto volentieri andrebbe quando se ne contentassi Bondone suo padre. Laonde fattosi menare Cimabue al padre da lui e salutatolo amorevolmente si maravigliò veggendolo di bellissimo e nobile aspetto essendo contadino, finalmente chieggendoli il suo figliuolo e exortandolo con molte ragioni che egli glelo dessi, dicendogli come egli era dipintore che lo voleva per exercitarlo in quella arte alla quale egli cognosceva che egli era molto inclinato, finalmente l’ottenne, e partitosi ne lo menò a Firenze e cominciò a farlo disegnare et a exercitarlo ne la pittura, de la quale arte in brevissimo tempo egli venne maestro eccellentissimo, e la cagione fu per esercitarsi in quelle cose dove lo inclinava la natura, la qual cosa se lo facessino tutti gli huomini non è dubbio alcuno che ci sarebbono in tutte le arti maestri eccellentissimi come disse il nostro Dante:
Ma noi torciamo a la religione
tal che fia nato a cignersi la spada
e facciam (2) re di tal che è da sermone,
sì che la traccia nostra è fuor di strada.
- ↑ Ms. dove.
- ↑ Ms. faccia.