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LIBRO PRIMO.
DALL’OFFESA ALLA SFIDA
I.
Delle offese.
Costituisce offesa tutto ciò che lede l’amor proprio, la moralità, i diritti o l’onore di un terzo, a seconda delle idee accettate e predominanti, nonchè delle leggi morali e civili della società nella quale vive l’offeso (in questo senso si pronunciò pure il Giurì d’onore di Milano, 18 febbraio 1892). Veggansi pure gli art. 3, 4, 31, 35.
Nota. — L’offesa si sente e si giudica a seconda della più o meno rigorosa pretesa del giusto e naturale, che ciascuno usa in rapporto a tutti gli altri, di essere valutato come persona.
Questo riconoscimento dell’entità personale costituisce il fondamento della vera stima dell’uomo, che è la sintesi dell’impulso di agire in conseguenza del proprio essere, della coscienza propria, della dignità personale, e del dovere morale di conservare immacolato il proprio onore.