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               Così, se il succidume
                    D’Asinio si desta,
                    Indetta la foresta,
                    Se si propagherà.            s’incamminano.

SCHIENA III.

Tavole pretoriane con rustico del maneggio de’ Somarelli.

Adramiteno, e Somarinda.

Som. So, che la Ninfa, o Prence, infida, ingrata
     T’ha rivoltato il drio 37.
     Dal tuo dolor mi sento penetrata,
     E ti compiango anch’io.
Adr. Questa fu fedeltà da virtuose.
Som. Signor, permetti, che io ose?
Adr. Che vuoi tu dirmi ancora?
Som. Tu sai, che è vasto il negozio d’amore;
     Cambj, e ricambi sono da prudente,
     E si guadagna col cambiar sovente.
     Il mio consiglio è retto.
Adr. Così favella ancor, quando non mente,
     Donna Ghidiglia, che rappezza al Ghetto.
Som. Non son poi così industre,
     Ma son tinto più illustre.
Adr. Scusa, mi chiaman or le cure altrove.
Som. Aspetta, se ti piace;
     Ascolta ancor un bel pensier rotondo!...
     T’offro una nuova sposa per Augusta,
     Forte di schiena, giovane, e robusta.