Pagina:Gavuzzi - L'Adramiteno e le Favole di Esofago, Torino, Fontana, 1828.pdf/49

ATTO TERZO.


Antico palazzo dei Re di Cappadocia, già ridotto in cenere, con fuochi semifatui, e spiedi giranti.
Moltitudine di popolo dipinto, che finge di non vedere il palazzo.

SCHIENA PRIMA.

Ciborra inghirlandata di smilace, con giubba ricamata di fiori di campo, e sottanino 36 in forma di brevetto; indi Adramiteno.

Cib. Grazie, o Numi anacreonti,
          Sono al fin d’ogni tormento;
          Torno a voi, amici fonti;
          A voi, chiari ruscelletti,
          A voi, timidi augеlletti,
          Fo ritorno in questo dì.
     Ah! sì furbetti
          Miei passeretti
          Voi festeggiate,
          Io già v’intendo.
               Cirrì, cirrì
               Cirrì, cirrì.
     Voi mi chiamate?                                dall’orchestra.
          Voi mi volete?
          Il piede affretto,
          A voi mi rendo?
          Eccomi qui.
               Cirrì, cirrì.                                dall’orchestra.