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Barbara, se nol credi,
Figlj del tuo rigor, son tuoi eredi.
Cib. Queste son cantilene,
Che già facea lo Scito
Al grande simulacro di Nabuco;
Credimi, Asinio caro;
Prendi miglior partito,
Lascia l’armi. e l’amor, e fatti Eunuco.
Asin. E poi?
Cib. Fra li più illustri Eroi
Avrà luogo il tuo nome.
Asin. E come!
Cib. Di più non ricercare;
Del furioso Orlando
Sarai l’emulator.
Asin. E quando?
Cib. Allorchè il Sole perderà i suoi rai.
Asin. E dove mai?
Cib. Nel mare di Faenza,
Là dove ogni Nocchiero
Già perde la pazienza
Nel gran buseo28 d’Ajace.
Asinio, ho detto assai, lasciami in pace.
Asin. Che Principessa audace!
Duetto.
Asin. Quando nascesti, oh Dio!
Tenera come scoglio,
All’ambizion del Soglio
Tu non pensavi ancor.