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col detto di Catullo, che le sue ciancie sian qualche cosa, perché non è parola si vana, che non serva a qualche bene, se la persona vuole. Non usa poi questo presente Auttore il Methodo, qual si tiene in dichiarar le scienze compitamente, perché la dichiaratione cosi minuta ricercarebbe a una per una i sei mila volumi di Didimo, ma si contenta di scorrer d'esse mediocremente, e non però vanamente, come questo Scione della Dialetica va sofistando co suoi argomenti. Et, se questo soggetto non corrisponda alla qualità della persona, non deve giudicarlo Momo da alcune curiosità meschiate per necessità dentro in quest'opra, perché il savio non attende il diletto per fine principale, ma l'utile che dai libri, et dalla dottrina de' Scrittori ordinariamente si cava. Oltra che negar non si può, se non con fronte impudica, la gravità di quei discorsi che trattano di Theologia, di Cabala, di Scrittura, di Filosofia morale, di governo Politico, del vero Prencipio, delle Religioni, de Predicatori, de Prelati, d'Inquisistori, di Canonisti, et di diverse altre professioni honorate, et famose, che in questa Piazza son raccolte, et unite dal suo Architetto. Ne deve l'impudentissimo Momo tassar si espressamente di rubberia questo Scrittore; conciosiache, s'havrà anco rubbato, havrà imitato tutti i Scrittori antichi e moderni in questo furto consentienti. Non si sa che Hermette ha rubbato da Mosè? et che Diodoro ha tolto da Cadmo? che Thucidide ha preso da Ephoro, et da Hecateo? che Aristotile ha assassinato gli antichi? Che Virgilio ha spogliato Homero, e Theocrito? che Terentio hà depredato Labeone? che Plauto ha denudato i comici Greci? et se la gravità mia comportasse una lunga narratione intorno a moderni, io contarei così bel numero di ladroncelli, et di furbetti, che farei questo sacrosanto collegio per maraviglia uscir di se stesso, ma poi che Momo non è per sodisfarsi manco di questa risposta, il Bibbiena risponderà per lui; che vada a cercar nell'opere, ch'egli allega, et se trova mancarvi cosa veruna dentro, allhora si confessarà publicamente reo; et se non bastarà d'apparer la cornacchia d'Horatio, si scoprirà per il Cucco d'Esopo quando bisogni. Dell'eloquenza, overo dello stile, et cosi de punti, et de gli accenti non dirò altro in sua difesa, se non che i punti s'imputaranno più presto al correttore ch'egli adopra, o al Stampatore, et lo stile alla natura, non ci havendo posto la lima del Varchi, ch'è tutto Fiorentino, per non havere il Mutio che lo battagli dopo morte, ne havendo voluto apparer troppo Dolce, per non dare in un Ruscello d'amaro, che il faccia smarrire tutta la sua dolcezza, benche tal stile da altri che da questo zoilo, sia stato molte volte honorevolmente celebrato. Non vi dia maraviglia, sacratissimi Dei, che questo parto non sia come quel de gli Elefanti, ma poco manco di quel dell'huomo, et c'habbia due capi al giudicio di Momo inconvenienti, perché l'Auttore di questo