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CAPITOLO VII.

LINA E MARZIA.

     E tu i cari parenti e l’idïoma
Desti a quel dolce di Calliope labbro
Che amore in Grecia nudo e nudo in Roma
D’un velo candissimo adornando
Depose in grembo a Venere celeste.
 Foscolo.


Ma chi furon quei due giovinetti che nel gruppo dei più arditi tra gli Argonauti volevan precederli verso il nemico gareggiando a chi doveva affrontarlo pel primo?

Essi son diversi di forme, l’uno pare un figlio della Germania, colla sua capigliatura bionda, che non potea esser nascosta da un bonetto cui s’attortigliava graziosamente una fascia di seta; l’altro bruno di volto e di capelli, somigliava piuttosto ad un meridionale italiano. Ambi imberbi, ciocchè li mostra giovanissimi. La foggia del vestire è quasi identica, alquanto più accurata del resto dei Mille, ma modesta. E veramente non v’era sfarzo nella famosa schiera.

Giovanissimi sì, ma il moschetto lo maneggiavano da veterani, e siccome tali armi eran pure