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CAPITOLO LXII.

LA SEPOLTURA.

Un sasso!
Che distingua le mie dall’infinite
Ossa che in terra e in mar semina morte,
(Foscolo).


Io — idolatra del Carme dei sepolcri del grandissimo poeta — sono per l’onoranza ai morti — e veramente, credo, che onorare la virtù nei defunti — serva d’incentivo ai viventi per imitarli. — Ma quando si pensa alle smodate cerimonie — con cui il pretismo accompagna il viaggio finale della salma d’un potente — non si può a meno di deplorare le spese e lo sfarzo.

La morte! — quel tipo vero dell’uguaglianza — che distrugge inesorabilmente ogni superiorità mondana — e confonde in un ammasso di putredine — gli avanzi dell’imperante e del mendico — la morte — deve stupire di tanta differenza tra i funerali del povero e quelli del ricco! — Deve stupirsi