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ramo, fate in modo che un ramo od una gemma sia difesa dal freddo jemale, e questo ramo o questa gemma potrà fors’anche vegetare, se la temperatura lo permette, mentre l’altro ramo o l’altra gemma non darà indizio di vita.

È la temperatura ricevuta da ciascuna gemma in particolare, e non la comunicata dal terreno alle radici, quella che determina il principio ed il fine della vegetazione (§ 32).

Nel libero invadere dell’oidio, e nella solforazione di una sol parte dello stesso gambo di vite, si riscontrò che una parte di essa non può essere colpita o guarita ed altra no.


§ 37. — Che sia la corteccia.

Le fibre corticali sono fibre radicali.


Pertanto io ritengo le fibre del libro, siccome fibre radicali, o prolungamenti delle radici, sviluppantisi dalle gemme, e tendenti a portarsi nel terreno per elaborare il nutrimento, o ad intrecciarsi, unirsi ed anastomizzarsi colle preesistenti, allo scopo di abbreviare questo cammino verso terra.

Raspail riteneva a torto che la parte corticale della pianta fosse la parte più vecchia, esaurita, spinta all’infuori dall’interno aumento del legno. — Ei non osservò quanto sia distinta l’esistenza e la struttura del legno, dalla esistenza e struttura della corteccia. — Infatti se questa fosse legno vecchio esaurito e spinto all’infuori dall’interna produzione, la struttura di tutto il legno, dall’esterna epidermide della corteccia sino al midollo, non dovrebbe essere diversa; non sarebbe così evidente quel brusco salto di struttura e consistenza che esiste tra il libro e l’alburno, ma il tutto andrebbe gradatamente modificandosi dall’interno all’esterno.