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vegetano stentatamente, o non portano semi fecondi; e quando pur resistano, non riprendono la loro vegetazione se non quando trovino quella temperatura che avevano nel loro clima nativo. Questa temperatura tarda più o meno secondo la maggior o minor differenza di clima, e quando le piante proprie a quest’ultimo clima saranno già da un tempo più o men lungo in corso di vegetazione. — Ma non vogliamo ripetere quanto già abbiamo detto al § 30.

Nessuno finora nega che le parti verdi del vegetale siano quelle che hanno la facoltà di assorbire l’acido carbonico; e che parti verdi non siano soltanto le foglie, ma eziandio le parti legnose più recenti, tenere, germogli o rami, purchè l’epidermide e la corteccia lasci trasparire il parenchima al di fuori. Anche i frutti carnosi, gl’involucri dei fiori, mentre son verdi, godono della stessa facoltà di assorbire acido carbonico. Queste parti, e specialmente i germogli ed i rami, allorchè in autunno la temperatura si abbassa oltre lo speciale loro bisogno, perdono il color verde e prendono un color giallo più o meno carico, analogo a quello delle foglie cadenti o del frutto maturo. Allorchè le parti verdi, naturalmente od artificialmente, non possono godere della luce, più o meno prontamente imbiancano perdendo il loro color proprio. Evidentemente, questo cambiamento di colore, indica non esservi più assorbimento d’acido carbonico. Osservate nuovamente quei germogli o quei teneri rami all’avvicinarsi della primavera, e li vedrete, chi prima chi dopo, a norma della qualità delle piante, riprendere il color verde, indi gonfiar le gemme, e finalmente germogliare. E questo indica che l’assorbimento dell’acido carbonico precede la vegetazione, e che non avviene in ognuna nella stessa epoca, sia per la diversa quantità di cui abbisogna ciascuna pianta, sia per la diversa qualità dei materiali terrestri che deve elaborare,