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modificazioni, formando date combinazioni coi materiali terrestri, per le quali vengono più facilmente assimilati.

Dice Boussingault che i nitrati ed i sali ammoniacali sono quelli che sembrano i più atti a cedere azoto alla nutrizione delle piante; ma già si conosce che i nitrati ed i sali ammoniacali somministrati allo stato di soluzione non nutrono, e che essi pure si combinano alla terra o vengono da essa assorbiti e trattenuti. Dunque ci sia permesso il dire che gli azotati (di potassa e di calce specialmente, ed i sali ammoniacali) rappresentano combinazioni poco lontane da quelle che da ultimo si lasciano intaccare dalle radici.

Quanto viene accennato nel 3° risultato serve di prova ai primi due punti, cioè che, entro un piccolo o limitato volume di terra le radici d’una pianta non possono trovare la quantità opportuna di azoto in combinazioni assimilabili, quantunque l’azoto fornitoci da un analisi del terreno possa essere in grandissima quantità, e ci mostra che il bisogno d’estendersi delle radici vegetali non indica già un modo particolare di crescere, ma piuttosto la necessità di esplorar molto terreno, per ottenere anche una piccola dose di alimenti già ridotti nelle opportune combinazioni assimilabili dalle radici. Prova finalmente, come già dissi al § 14, che le piante le cui radici, per una circostanza qualunque, siano costrette nei vasi o nel terreno, deperiscono prontamente; e che a mantenerle vegete non serve qualsiasi aggiunta di pura materia concimante, ma che solo vi si riesce col rinnovare od aggiungere nuova terra presso le radici.

Un fatto importantissimo è poi quello che risulta dalla rapida nitrificazione del terreno coltivabile nella stagione calda. E questa nitrificazione non ci deve meravigliare se l’abbiamo nelle nitriere artificiali, nelle quali facciamo concorrere certe condizioni che generalmente si riscontrano nello strato coltivato, cioè presenza e con-