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LA


GUERRA.


SATIRA.


T
Utt’Arme è il Mondo, Arma virumque cano,

     Le Donne, i Cavalier, l’Arme e gl’Amori,
     Canto l’Arme pietose e ’l Capitano.
Ogn’un s’odia, ogn’un s’arma, ogn’un và fuori:
     E indarno à i Campi il buon Caton rimbomba,
     Torna, torna poltron, fuggi i rumori.
Suona à morir più ch’à svegliar la Tromba
     E al soldo di Pluton spirti arrollati
     Mandan le salme à quartierarsi in tomba.
Son di barbara bile hoggi amalati
     I Regij petti e de la bile i mali
     Son hoggi da’ Re barbari purgati.
Agl’infiammati cor sangui venali
     Ordina il Fato in bellica licenza,
     E à pienezza d’humor purghe borsali
Già de’ lussi nativi in astinenza
     Vivono i Grandi, e de gl’altrui metalli
     Provan gl’egri svogliati un appetenza.
Quì deliran le Corti; e perche i falli
     Del pazzo Aiace addolorar l’ovile,
     Son le Reggie follie doglie a i Vassalli.