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Fascio Terzo. | 243 |
E con servile impero
Affannato Bifolco
Fa domo il Tauro, e l’innamora al solco.
Manca di Fè,
Chi sempre geme,
Chi non hà speme,
— — — — — — Huomo non è.
Non fia, che in pianto il vostro cor si stempre.
Sperate sempre.
Così cantava un Cortegiano un dì
Sotto l’ombra d’un Faggio;
E se ben mi ricordo, in dì di Maggio,
Quando da presso un Asino l’udì,
Fece, ragghiando, un strillo,
Quasi volesse argomentar così,
Se di quest’herba la verde sembianza
Simbolo è di speranza,
Se pasto d’herba à l’Asino s’ascrive,
Asino è ben, chi di speranza vive.
Proruppero in una risata gli Amici all’udita di questo Componimento; e Momarte, che volle anch’esso trà le censure della Corte annoverar la sua, così repigliò indi à poco.
Veramente le Leggi della Corte son come i tuoni delle Chitarre, che ad arbitrio di chi suona s’abbassano, e s’ergono; e però i Cortegiani sono anch’eglino, come i 1caratteri d’abaco, che variano secondo l’arbitrio di chi calcola, perche hora va-