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64 A. Parisotti

Il mandolino, accordato all’unisono del violino d’orchestra, è istrumento oggimai troppo generalizzato, perchè se ne abbia a tener parola.

La mandòla, grosso mandolino composto di quattro corde doppie, accordate un’ottava sotto al detto istrumento, si suona come quello.

La chitarra (francese) ha sei corde dal grave all’acuto accordate così: mi, la, re, sol, si, mi. La corda più bassa è unisona al mi del violoncello in chiave di fa, un taglio in testa sotto le righe. Si suona pizzicando le corde colla destra. D’ordinario il pollice suona le tre corde più gravi. Alcuni suonatori hanno aggiunto a queste un re più basso, fuori della tastiera, all’ottava della quarta corda.

Il tamburello, specie di cerchio di legno con pelle tesa al di sopra, ed aggiuntevi nel giro lamine di ferro sottili e mobili, si suona colla estremità delle dita della destra, mentre si agita a tempo colla sinistra. L’uso di tale istrumento nelle feste e nei sacrifizi è antichissimo, e ne fanno menzione Ateneo, Catullo, s. Agostino, il Boccaccio nelle Metamorfosi ed altri. Serve a marcare il ritmo in ispecie nel ballo.

Le nacchere, anticamente dette acetabula, sono due dischetti di legno incavati e resi mobili fra di loro da una cordicella. Si suonano agitandole colle mani. Eusebio, citato dal Boulenger,1 le

  1. De Theatro, c. 9, 1. II.