porta i versi, il Mariani nel suo Trento (p. 157 e seg), e sovratutto Pietro Andrea Mattioli nel Magno Palazzo ecc., lo scrittore più accurato e veritiero del Castello in discorso. — Del resto il Cardinale desio nell’edificarlo e nell’abbellirlo, intese fare un edificio che servisse di residenza al Principe Vescovo e fosse ad un tempo una Corte che emulasse in grandiosità e in isplendore le corti dei più cospiqui Principi d’Europa, e a tutto riuscì per cura sua e per suo proprio volere, tanto che nell'anno 1530 potè ospitare Carlo V e trattenervelo per otto giorni successivi. Cristoforo Madruzzo, il Cardinale del Concilio1 v’accolse Don Filippo di Spagna per ben due volte, e i figli di Ferdinando Re de’ Romani, e vi tenne feste splendidissime per l’accoglienza di altri illustri personaggi, e per la celebrazione di particolari avvenimenti, come nell’occasione della sua prima messa celebrata nel Maggio dell’anno 1542, descritta dall’Abate Gonzaga e riportata nell’Annuario della nostra Società alpina2 all’articolo Il Castello del Buon consiglio di Trento esteso da un accuratissimo studioso delle storie nostre. — Carlo Emanuele della stessa illustre famiglia lo aperse ad Anna de’ Medici, all’Arciduca Ferdinando IV ed all’Arciduchessa Maria Anna. — Continuò ad essere
- ↑ Presso l’egregio Signore Barone Valentino Salvadori di Trento è il ritratto bellissimo ed ottimamente conservato di questo Cardinale dipinto da Tiziano Vecellio.
- ↑ Annuario della Società degli Alpinisti Tridentini, Anno sociale 1879-80. Rovereto, Sottochiesa, 1880, p. 198-214.