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258 | le grazie |
INNO TERZO
PALLADE1
Pari al numero lor volino gl’Inni
Alle Vergini sante, armonïosi
Del peregrino suono uno e diverso
Di tre favelle.2 Intento odi, Canova;
5Ch’io mi veggio d’intorno errar l’incenso,
Qual si spandea sull’are a’ versi arcani
D’Anfïone.3 Presente ecco il nitrito
De’ corsieri dircèi:4 eran divini;
Pur que’ vaganti Pindaro contenne
10Presso il Cefiso, ed adorò le Grazie.5
Fanciulle, udite, udite: un lazio Carme
Vien sonando imenei dall’isoletta
Di Sirmïone per l’argenteo Garda
Fremente con altera onda marina,
15Dacchè le nozze di Peléo, cantate
Nella reggia del mar, l’aureo Catullo
Al suo Garda cantò.6 Te pur dall’aure
Di Partenope udiam, gloria del Mincio.7
A te dal cielo Orfeo, quando t’intese
- ↑ * Pallade Dea delle Arti, consolatrice della vita e maestra degl’ingegni. (F.).
- ↑ 4. La greca, la latina e l’italica.
- ↑ 6-7. Anfione, figlio di Giove e d’Antiope, fu uno de’ primi Vati iniziatori di civiltà per mezzo delle Arti del diletto. Quindi la Favola disse che egli avesse edificato le mura di Tebe col suono della sua lira, dono di Mercurio.
- ↑ 8. I corsieri di Pindaro; chiamati dircei dalla fontana Dirce presso Tebe, patria di quel poeta.
- ↑ 9. Tocca delicatamente del senno con cui quel gran lirico seppe ne’ suoi componimenti conciliare l’apparente disordine dell’entusiasmo poetico col concetto d’unità e di convenienza.
- ↑ 11-17. Sirmione, penisola amenissima situata nel lato orientale del lago di Garda, ed ove aveva una magnifica villa Valerio Catullo. Questi, oltre molti altri elegantissimi versi, ci ha lasciato due Carmi epitalamici, ed il poemetto delle Nozze di Teti e di Peleo, veramente miracoli di poesia. Secondo la più comune opinione, fu veronese, e nacque l’anno 667 di Roma. (Vedi Maffei, Verona illustrata.)
- ↑ 18-24. Virgilio, che nato sul Mincio, presso Mantova, scrisse la maggior parte de’ suoi