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considerazione viii

Statua vocale di Mennone.

Del Mennone greco, figliuolo dell’Aurora, uccisore di Antiloco ed ucciso da Achille primo parlò, a quanto sappiamo, Omero (Odissea, iv, 1S7) Pindaro il siegue (Olimp. ii, Pit. ii, Nemea vi), e gli altri poeti greci e latini (Manil., Astron., lib. i, 764; Virgil., Eneid ., i, 755; Ovid., Metamorf ., xiii, 536). — Del senso arcano di questa favola s’è congetturato alla pag. 106. Eustazio (i dell’Odissea) narra che Titone fu figliuolo di Laomedonte e fratello di Priamo. E ne’ comenti (verso 243) a Dionisio il geografo, lo stesso Eustazio osserva che una delle regine etiopiche diceasi Ἠμέρα, Dies, da cui nacque Mennone; deificata poi, fu culta dagli etiopi; e nella parte australe dell’Egitto v’era la statua di lei; quindi la favola ch’ei fosse figlio dell’Aurora. Diodoro siculo (lib. iv), ove fa la genealogia de’ principi Troiani chiama Titone figliuolo di Laomedonte; ed è detto marito dell’Aurora, perché si volse alla conquista dell’Oriente: opinione seguita da Isacco Tzetze (in Licofrone, v. 16); se non che questi vuole Priamo e Titone nati di madre diversa. Vedi anche Apollodoro (Biblioteca, lib. iii, 9), e lo scoliaste greco d’Omero (Iliad. xi, v. 1). Ma Omero non si stende intorno a questa favola. Esiodo chiama Mennone re degli etiopi nato di Titone e dell’Aurora (Teogonia, v. 984), e Ditte Cretense (lib. iv, 10) narra che Ἠμέρα fosse non madre, ma sorella di Mennone. L’antico scoliaste di Aristofane (Nubi’, p. 163) chiama invece Mennone figliuolo di Giove e fratello di Sarpedonte, morti sotto Troia e culti con digiuno anniversario. Infatti Pausania (Focensi, lib. i, 31)10