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106 note. Verso 52.


re di Etiopia o di alcuna altra regione orientale, fa confederato de’ trojani, ed ucciso da Achille. Vedeasi la sua sepoltura nell’antica Troade presso la foce del fiume Esepo onde quella terra si chiamava Meunonia. Questa storia fu poi convertita in favola, e traslata dalla terra al cielo. Sapeano poco gli antichi greci del sito e de’ costumi dell’Etiopia, e n’è prova quel passo dell’Iliade lib. i verso 423 ove si dice che Giove andava a celebrare conviti per dodici giorni presso gli Etiopi. D’onde venne che il Mennone de’ trojani fu poi da’ poeti-teologi e storici fatto figliuolo dell’Aurora perchè la vedeano uscir d’oriente; o piuttosto perché Mennone morì prematuro, dopo avere promesse grandi speranze di se. Perciò la madre, e gli augelli nati dalle faville del suo rogo lo piangeano sul mattino dall’oriente, e tutti gli anni radunavansi a sacrificargli lutto sul suo sepolcro (Mosco Idil. iii verso 42. Ovid, metam. xiii. 576 e seg.). La gioventù caduta nel fiore della sua fama si procaccia più agevolmente commiserazione, perchè non dà campo alla sazietà ed alla invidia degli uomini. Ma fors’anche Mennone derivante dalla parola μέμνω aspettar coraggiosamente oppure da μνήμον memore poiché i mortali ristorati dalle cure e dalle fatiche col sonno si ridestano con più serenità di mente. Onde come l’Aurora ebbe Mennone per figliuolo, ebbe anche per marito Titone re di una nazione d’oriente allora poco conosciuta. Tacito annali lib. ii cap. 16. Germanicus aliis quoque miraculis intendit animum quorum praecipua fuere Memnonis saxea effigies, ubi radiis solis icta est vocale sonum reddens. Della quale statua saprai nella considerazione viii ove si tratta più a fondo di Mennone.