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Del giudicio d’un grandissimo e crudele usuraio del castello di Radicofani.

CAP. 12.º


Nel castello di Radicofani fu un misero uomo; et avvenga che egli invecchiasse molto si poteva dir di lui come dice ’l proverbio: maladetto el fanciullo di cento anni. Questo misero tutto ’l tempo de la vita sua prestò a usura e mai non ebbe nessuna infermità. Et avvenga che fusse dotato di molti vizii, singularmente fu uomo cupido et avaro e crudele e nemico de’ povari, assai più che ’l diavolo non l’aveva saputo formare, e piuttosto voleva che la cucina e l’altre cose che alcuna volta avanzavano ne la sua casa si gittassero via, che si dessero a’ povari; e mai limosina non li fu veduto fare ne voleva che in sua casa si facesse. Costui quando finiro e’ suoi maladetti dì, li venne un accidente di subbito per lo quale fu posto sul letto. Poi fu mandato due giovani per un venerabile medico di santissima vita, ch’era ne la terra e de la terra, e questo fra le due e le tre ore. E partitosi ’l medico da la casa sua et andando a casa dell’nfermo, quando