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Speriamo che il nome di fra Filippo da Siena, nel drappello degli aurei Scrittori del trecento, non abbia a comparire intruso nè indegno. Appena è conosciuto, chè dei suoi Assempri pochi soli sono un ti, editi dal chiaris. Sig. Cav. F. Zambrini, per bontà del quale noi abbiamo potuto effettuare questa nostra edizione.1 Onde noi ci chiamiamo fortunati, per esserci toccata la ventura di far conoscere all’Italia uno scrittore all’atto nuovo, e della patria nostra.

Della sua vita poco diremo, poichè un umil fraticello, che condusse in convento quasi tutti i suoi giorni, non ha da lasciare al mondo che poche memorie. Della sua santità e del suo culto (poichè fu posto su gli altari come Beato) lasceremo parlare agli agiografi; per chi gradirà aver sottocchio l’epoche della sua vita in ordine cronologico, lo rimettiamo alle note.2

Filippo, fu della nobilissima casata Agazzari o, come dapprima si disse, della Gaz-

  1. V. nota (A)
  2. V. nota (B)