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raio. Costui venendo a morte, fu veduto venire su per una costa, la qual era allato a la casa sua, grandissima moltitudine di cavalieri, quasi su le due ore; e attorniaro la casa sua però che v’era la via da tre parti. El conestabile e capitano di questa gente si fermò dinanzi all’uscio de la casa sua, e subbito comandò a un cavaliere che scavalcasse, e disse: va su per misser cotale, di’ che ne venga tosto che noi l’aspettiamo. Et andando e non tornando tosto come ’l capitano voleva, comandò a un altro che scavalcasse e andasse a sollecitar coloro che ne venisser tosto. Et anco vedendo che non ne venivan tosto come ’l capitan voleva disse: Costor pugnan troppo a tornare, egli è meglio che io mi vada io stesso: e subbito scese da cavallo et entrò ne la casa. Et in queste cose, ne la casa sua aveva presso che mangiato la prima mensa; sicchè mancando el vino fu detto al fante de la casa che andasse per lo vino. Et andando vidde ne la stalla un cavallo orribile e scuro, tutto nero e grandissimo. Allora el fante si fermò un poco, e pensava unde quel cavallo fusse venuto, conciosiacosa che dianzi quando venni per lo vino l’altra volta, questo cavallo non c’era: e non sapeva pensare unde quel cavallo fusse venuto. Poi andò attegnare el vino,