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acconciare queste poste, le quali per negligenzia non l’acconciai quando potevo, poi m’escir di mente e non l’acconciai, unde per questo n’arei avuta molta e longa pena. E questa grazia m’è concessa da Dio, però che a tal tempo si fece in Siena un trattato, per lo quale doveva morire in Siena molta gente e sarebbe stato gran male ne la città. Unde venendomi all’orecchie el sopra detto trattato, et io considerando e vedendo el gran male che ne doveva seguitare, mosso a piatà e per conscienzia, acciò che tanto male non fusse, andai e revelàlo, e missimi a pericolo de la morte. Unde el trattato si ruppe e non andò innanzi, e cosi stroppiai molto male che ne sarebbe stato. Sicchè per questo bene che io feci, Idio m’ha concessa questa grazia di tornare e dichiarare le sopra dette poste, per le quali n’arei fatta longa et aspra penitenzia. Però che di qua Idio è somma giustizia, et a ciascuno rende merito secondo l’opere sue. Ora vi prego che questa scritta voi portiate al mio figliuolo, e diteli da mia parte che faccia ciò ch’ella dice, e dette queste parole, subbito sparì. Poi el frate, ritornando a Siena, dette la scritta al figliuolo, e ’l figliuolo leggendo le poste, e vedendo che si riscontravano co’ li libri e co’ fogli, dette ferma fede a