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tanto grande, che credette ch’ella fusse udita non tanto per tutta la chiesa, ma eziandio buon pezzo di longa da la chiesa credette ch’ella fusse udita schiaritamente. La qual boce el chiamo per lo suo proprio nome e disse: G. io gastigarò la tua lengua. Egli udendo questo si maravigliò molto, e tutto si confuse in se medesimo. E detta che ebbe la messa, dimandò al servente et alcun altro ch’era stato a udire quella messa, e trovò che nessuno aveva udito quella boce altro che egli solamente. Allora egli vedendo questo tutto interrì e posesi in cuore di non mormorar più e d’amendarsene. Doppo questa boce forse un mese o poco meno, gli venne una infermità, per la quale1 in tanto tedio, che non poteva patire di veder persona, nè che persona gli entrasse, in cella, e seccosseli sì la lengua e tutte le ’nteriora del corpo, che quando se gli dava bere pareva che cadesse su ’n un tamburo. E bench’egli avesse tutte le Sacramenta, nondimeno visse nel torno d’un mese in quella infermità, e poi a stento morì assai grossamente. Per questo frate potrebbono pensare et immaginare tutti coloro, che hanno consacrato e’

  1. Sic: ha bisogno di un venne.