Pagina:Filippo da Siena - Gli Assempri.djvu/210

178

che chi per altrui mano s’imbocca, tardi si satolla. Però che quello che si lassa a sodisfare, rade volte se ne fa cavelle, e questo si può vedere tuttodì per la sperienzia degli altri. Et anco dice Santo Augustino de la confessione che molti indugiano a fare a la morte; non la lodo e non la vitopero, ma nondimeno Di’ el sa come ne vanno.


Come una bertucciola tolse a un mercatante tutto ’l mal guadagno ch’egli aveva fatto, e gittollo in mare.

CAP. 47.°


Un uomo de la città di Siena si parti de la terra sua, et andò in longo paese con cento denar d’oro, e cominciò a fare iniqua e falsa mercanzia di vino, cioè che mescolava l’acqua col vino, e faceva false misure e mescolava e’ vini e frodava le cabelle. E così s’ingegnava in ogni mal modo che poteva di guadagnare senza nessuna conscienzia. Et avendo già guadagnato sopra ’l suo capitale ben cinquecento fiorini d’oro, e recandosi ogni cosa in denari, volevasi ritornare con essi a la patria sua. Avenne che venendosene, et avendo questi suoi maledetti denari con seco in un