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brato tutto el luogo, e trovandovi solo el priore che gli altri frati erano fuggiti co’ la robba del luogo, e quel benedetto priore come ci vidde ci ricevette con tanto amore e carità, e con tanta allegrezza che fu mirabile cosa. Et in tutto el luogo non v’era rimaso cosa da mangiare, se non solamante due panettoli ch’egli aveva serbati per se assai piccoli, e del vino e de’ porri. E con una santa carità ci costrense che noi mangiassimo co’ lui, e pose que’ due panettoli in su ’n un desco senza tovaglia, e del vino e de’ porri. E sallo Idio non dico bugia, che io non mi ritrovai mai nè a feste nè a nozze nè a convito nessuno, dove ini paresse sì ben mangiare e tanto facondiosamente, e tanto mi giovasse del mangiare; e simigliantemente intervenne al mi’ compagno però che la dolcezza de le parole di Dio che erano ne la sua bocca, erano vivanda sopra tutte le vivande del mondo.

Questo benedetto servo di Dio fu povarissimo, che de le cose che gli venivano a le mani non riserbava per se se non la sua strema necessità, et ogn’altra cosa dispensava per amor di Dio. Ebbe questo frate Niccolò Tini due gravissime e penose infermità, le quali portò tutto ’l tempo de la vita sua con mirabile pazienzia. L’una fu ch’egli era rotto di-