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e ritornò a Selva di lago a rendare laude e grazie al Salvatore, et a quello benedetto priore che gli aveva fatta tanta carità. Et anco da capo el priore el tenne alquanti dì per confortarlo e poi nel mandò sano e lieto co’ la pace di Dio. — Ebbe moltitudine di fadighe e d’affanni, massimamente per le molte compagne che nel tempo suo venivano a danneggiare nel contado di Siena, che una volta o due e quando tre volte l’anno non si convenisse ch’egli sgombrasse ciò ch’era nel luogo, e fuggisselo a le fortezze per paura de le compagne. E che impaccio e fadiga et affanno è solamente a sgombrare una casella una volta l’anno, chi l’ha provato ne sa rendare ragione, non tanto un luogo di religiosi parecchie miglia di longa. E per tutte queste cose la sua mente era impassibile, però che nulla alterazione nè turbazione gli veniva mai di veruna cosa se non dell’offesa di Dio, e di questo quando la vedeva n’aveva grande amaritudine. La faccia sua lieta pareva quella di Moisè tanto ardeva el suo cuore d’amore e di carità, e con tanta allegrezza riceveva e’ forestieri, massimamente e’ servi di Dio. — Viddi una volta questo di lui che giognendovi io una mattina con un compagno in sull’ora del mangiare, ne’ dì che s’aspettava una compagna e già era sgom-