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aveva avuto ben vinti ferite. El sopra detto assempro udii da un venerabile frate el quale era molto caro amico del Conte Francesco, et udillo dalla sua propria bocca, et era uomo di buona conscienzia e dignissimo di fede.


D’una buona donna che fece dire le messe di Santo Gregorio a un prete negligente e che non le diceva ordenatamente come doveva.

CAP. 36°


In Montamiata nel Castello di Santa Fiore fu una donna molto devota di Dio e de la Vergine Maria la quale aveva nome Gemma, et aveva una sua figliuola che aveva nome Niccola. E come piacque a Dio questa sua figliola si morì e passò di questa vita. Sicchè la madre se n’andò a un frate suo compare santolo de la fanciulla, e pregollo che gli piacesse di dire le messe di Santo Gregorio1 per l’anima de la predetta fanciulla. El frate cosi promisse di dire, e cominciò le messe. Poi non si

  1. Le messe di S. Gregorio erano dette con certe regole superstiziose, che più tardi le fecero proibire.