Pagina:Filippo da Siena - Gli Assempri.djvu/124

92

Allora l’un di loro rispose e disse. Noi siamo coloro che tu hai chiamati, che t’aviamo arrecati e’ danari che tu ci hai chiesti se tu vuogli esser nostro quando tu morrai, e di questo vogliamo che si tragga carta. Allora el detto Marino disse ch’era contento secondamente ch’eglino avevano detto, pur che eglino gli dessero tanti denari che egli fusse ricco e che egli potesse vivare a onore in questo mondo. Allora l’un di loro trasse fuore una gran tasca di fiorini e disse al compagno: chiama ser Giontino da Monte Luccio, ciò fu un notaio che era morto pochi di innanzi, et era stato iniquo uomo e morto senza lengua,1 et era stato suo vicino. Allora ser Giontino apparbe vieFonte/commento: 251 visibilmente come quando era vivo. Allora Marino vedendolo si maravigliò molto, et ebbe grandissima paura però che ’nsino a questo ponto non aveva avuto paura nessuna perch’era in tanta disperazione che non aveva quasi sentimento di cavelle, et anco perchè vedeva le dimonia in abito di religiosi non ne temeva. Ma pur vedendo quel ser Giontino, perchè aveva avuto con lui molta notizia et aveva fatto mala fine temette molto e venne quasi tutto meno.

  1. V. spoglio. Lengua.