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de’ miei peccati, e se io ti dimando nessuna cosa, che non sia giusta nel tuo cospetto pregoti che tu perdoni e sia per non chiesta, però che certamente io non desidero se non solo la tua volontà. Tu vedi Signor mio che l’abito che io ho in dosso è tanto rotto e lograto che io nol posso più portare. Io Signor mio Gesù Cristo non ti chieggo panni per ricoprirmi dal freddo, che ben so che per me tu fusti spogliato innudo e legato a la colonna et ine non tanto patisti per me freddo crudelissimo, ma eziandio amare e dure battiture, sicchè giusta cosa è che io pata pe’ miei peccati. Et anco non ti chieggio panni per ricoprirmi da la vergogna mondana, che ben so che tu patisti per me ogni vergogna e massimamente fusti beffato e schernito e vitoperato in su la croce dinanzi a tutto ’l mondo, e per me patisti tante pene e tormenti, e ricompratomi del tuo prezioso sangue et apparecchiatomi el regno di vita eterna, e di tante grazie e doni e beneficii pregoti che tu me ne facci essere conoscente e grato, sicchè tanto amore e tanta carità non mi torni a giudicio. Pregoti se ti piace che l’abito di Santo Augustino el quale mi fu benedetto ne la professione, che tu mel conceda, però chè io non l’ho e non ho modo d’averlo, sicchè io l’addimando a te per