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strò; onde egli si parti molto consolato. L’orazione, la quale egli disse nonostante che molto male la profferiva fu questa cioè: Beata viscera Mariæ Virginis, quæ portaverunt æterni patris filium.


Come un povaro campò da un feroce cane, perché invocò e1 Santissimo nome di Giesù.

CAP. 22.°


In una città di Toscana fu un tiranno crudele e poco savio secondo el mondo, e meno secondo Idio; al quale tornando da cacciare, vidde da longa forse una terza balestrata, un povaro molto aggetto. Allora el tiranno come pazzo et uomo bestiale prese un feroce cane et ardito ch’egli aveva, et ammisselo a quel povaro. Allora el povero vedendosi venire el cane addosso (e non avendo altra arme da di fendersi) ricorse all’arme del suo Signor Gesù Cristo; e subbitamente si fece nel petto croce de le braccia; e come ’l cane gli fu appresso gridò e disse: Gesù Cristo figliuol di Dio vivo e vero aiutami. E subbitamente el cane, come se fosse stato una persona, come udì ricordare quel santissimo nome Gesù s’inginocchiò e