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poi nelle mani e quelle sono di tanta eccellenza, che in pari tempo generano una proporzionata armonia in un solo sguardo qual fanno le cose»3.

Signore del mondo, padrone del possibile, guardando le sue mani Leonardo pensa che quello che non è ancora può essere. Grandissimo privilegio, perchè è il primo fondamento di una estetica, che vede un microcosmo nel quadro. Non ci si deve quindi meravigliare se questa «universalità» gli pare l’attributo più grande, di cui la pittura possa vantarsi.

«Alcuni si può chiaramente dire che s’ingannano, scrive, i quali chiamano buon maestro quel pittore il quale solamente fa bene una testa o una figura. Certo non è gran fatto che, studiando una sola cosa tutto il tempo della sua vita, non ne venga a qualche perfezione; ma conoscendo noi che la pittura abbraccia e contiene in sè tutte le cose che produce la natura e che conduce l’accidentale operazione degli uomini, ed in ultimo ciò che si può comprendere con gli occhi, mi pare un tristo maestro quello che solo una figura fa bene. Or non vedi tu quanti e quali atti siano fatti dagli uomini? Non vedi tu quanti diversi animali, e così alberi ed erbe e