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a commuovere. La pacificazione dei Capuleti e Montecchi sui morti amati è bella, la chiusa è nobile. Ma si è dovuto per questo far raccontare di nuovo tutta la storia dal frate, il che, in un momento di così patetica tensione, è fatto apposta per raffreddare, perchè nessun dettaglio riesce nuovo. E’ poi costretto a far fare delle seconde manifestazioni di dolore ai parenti, sulla rimorte di Giulietta, il che è troppo. Ci sono delle esclamazioni, come questa, sovranamente ridicole: «Sovereign, here lies the County Paris slain; and Romeo dead, ad Juliet dead before; warm and new killed.»

Questo atto poteva benissimo ridursi alla terza scena.

Il metodo di Shakespeare è questo: mettere in film un dramma. Secondo le già esposte teorie di sintesi su cui il teatro è fondato, il Romeoe Giulietta si poteva ridurre a 3 o 4 atti pieni, che contenessero tutte le scene minori di scorcio o indirettamente. Così nel quarto atto avrebbe messo la scena della morte di Giulietta con antecedenti e conseguenti, tutti relativi a quella scena. Ma invece un direttore di cinematografo che avrebbe fatto? L’avrebbe presentata mentre tornava dal frate, mentre parlava coi parenti fingendo di accettare il matrimonio, l’avrebbe fatta salire in camera e bere

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