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     — Vivi, o dei popoli, speme ed orgoglio!
Reo forse io sono; ma il son per te... —
— Odio la vita; rinunzio al soglio
40Ove al rimorso compagno egli è. —

     — Pur te d’ascenderlo sol degno io veggio;
Cedi, Lotario... — Di me pietà! —
— No, fin ch’io vivo d’Ausonia il seggio
No, Berengario non calcherà! —

     45— Ned ei vi aspira. — Chi t’assecura?
Non ha Ermengarda(4) matrigna invan!
Ambizïosa, cocente cura
Lo guida all’inclito lombardo pian.

     — Padre, tiranno te il dubbio rende
50Se lui punisci del tuo timor.
Ma se l’aspetto di lui ti offende
Da te lontano vada, o signor! —

     — Che parli, o stolto? finch’ei m’è presso
Lieve sue trame mi fia sventar.
55Non t’è più oltre parlar concesso
Ove sol l’opra ne può scampar.

     Ah! invan su questo superbo volto
L’astuta maschera sofferto avrò
Ch’ha in sè tremendo martire accolto
60Che pondo orribile su lui gravò?