Tal sacramento fecero gli Dei
Dell’Ogigia22 immortale onda di Stige,
Che si devolve per selvagge vie.
Il tenebroso tartaro e l’opaca
Terra, il mare infecondo e il ciel lucente
Per ordine hanno quivi i fonti e i lidi,
Squallidi orrendi e dai medesmi numi
Abominati. Là marmoree porte,
Bronzea incrollabil soglia, e da sè sorta
Di sopra eterni fondamenti. In faccia,
Scevri da tutti i numi, hanno soggiorno
I Titani, al di là del negro Chaos,
E Cotto e Gïa, valoroso braccio
Del Dio tonante, all’Oceáno in fondo.
Ma il Dio che alto rimugge e scuote i lidi
Gener si tolse Brïareo, la sua
Figlia Cimopolea dandogli sposa.
Poichè Giove dal ciel cacciò i Titani,
La gran Terra col Tartaro commista
Per Venere leggiadra in molle amplesso
Ultimo figlio partorì Tifeo,22
- 957 – 821