Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 213 — |
di Troia? Io aggiungerei, che la fantasia degli antichi potea concepir Nettuno quale costruttore di opere di difesa per l’aspetto che il mare colla sua forza di erosione, fa prendere alle rive rocciose e alle creste, mutandole in vere fortezze.
21 Questo concetto degli antichi sul sistema fluviale ci fa sorridere. Eppure se badiamo all’immenso intervallo, che separa noi da quei tempi, troviamo giusto l’elogio che Strabone (I, pag. 7) fa di Omero, chiamandolo il primo geografo. Da Omero ad Esiodo i progressi non sono grandi: Esiodo nomina altrove alcuni fiumi, come l’Eridano, l’Istro, che Omero non nomina, ma il sistema generale è lo stesso.
22 Ogige è considerato qual principale rappresentante del diluvio parziale della Beozia, come Noè di quello di Palestina, come Manu di quello dell’India. La favolosa Ogigia era l’omfalo o l’umbilico del mare. Onde pare che Ogigia sia un aggiunto patronimico di Stige qual figlia dell’Oceano, padre e centro di tutto il sistema acqueo. Nei tragici specialmente ve diamo un tale aggiunto dato ad Atene e a Tebe, onde poi venne pure a significar antichissimo, quindi santo e venerando.
23 Tifeo rappresenta le correnti sotterranee di fuoco, produttrici dei terremoti. La pittura, che il poeta ci fa di questo mostro, è tremendamente vera applicata ai fenomeni vulcanici e sismotici.