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     Menossi sposa e di ben fatto core,
     Con questo bene il male suo compensa.
     Ma l’uom che diede in triste moglie, in petto
     Martoro annida tal, che senza tregua,
     Senza rimedio gli consuma il core.17
     Deludere e sfuggir l’occhio di Giove
     Così si tenta invan; nè anche il Giapezio,
     Il sagace Prometeo, al fiero sdegno
     Si sottrasse di lui; benchè si accorto,
     Ei gemè tuttavolta in duri ceppi.
Come l’odio ad Urano il core accese
     Contro di Brïareo, di Cotto e Gia,
     Ei li strinse di lacci, e intimorito
     Di loro immane forza e immani membra,
     Ei li cacciò dell’ampia terra in fondo.
     Dolenti abitator degl’imi abissi,
     Della gran terra nell’estremo lembo,
     Giacean gravati di mortale angoscia;
     Quando Giove cogli altri eterni numi,
     Che la chiomata Rea produsse a Crono,
     Consigliante la Terra, al sol li trasse

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