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     Nacquer l’Erinni e i grandi aspri Giganti,
     Fulgidi d’armi, e di lung aste armati,
     E quelle Ninfe, che per l’ampio mondo
     Melie furon nomate.6 — E poichè Crono
     Dal suol lanciava nei sonanti flutti
     Quel membro, che col ferro avea mietuto,
     Volto lunga stagion dall’onde, apparse
     Sovra il divino mar candida spuma,
     Che in sen nutriva una fanciulla. E in prima
     Della sacra Citera i flutti corse,
     Quinci drizzossi ver l’ondosa Cipro,
     Ove bella n’emerse augusta Diva,
     Cui sotto i molli piè l’erba crescea.
     Dalla spuma nudrice indi Afrodite
     Fu detta e Afrigna Dea fra Eterni e umani,
     E da Citera cui drizzò suo corso,
     Inghirlandata Citerea, Ciprigna
     Dall’ondisona Cipro ov’ella nacque,
     E Filomede dal paterno seme.
     Amore e il bel Cupido a lei compagni
     Si fêr com’ella nacque e andò fra i Divi.

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